Racconti di viaggio in camper di Luciano Bacci

I viaggi della Famiglia Bacci

Pensionati in vacanza col camper

14 Marzo 2015
Mi perdonerete se scriverò un po’ al plurale perché siamo in due, un po’ al singolare perché i pensieri sono miei, e tengo a sottolineare – rimangono solo pensieri.

In 40 anni ho girato tutto quanto a portata di camper, da qualche anno, con l’avanzare dell’età, preferisco il turismo un po’ più stanziale, ma che mi regali vita ed emozioni altrettanto desiderabili.

Rischierò di cadere in un pasticcio fra arido diario e pubblicità, ma non è certo quello che vorrei; è soltanto il racconto di una buona vacanza e se risultasse utile anche solo a una persona ne sarei soddisfatto.

Da tenere sempre presenti i seguenti dati: posseggo un buon camper, sono pensionato e quindi il tempo non mi manca, adoro la pace, il mare limpido dove poter fare tante nuotate, mi affascina la vita diversa da casa, un po’ di esotismo e folklore, quindi SARDEGNA.

Pur essendo radicalmente e orgogliosamente toscano, amo questa terra che mi offre quello che desidero nel momento stesso che lo desidero.

La Sardegna è un’isola fortunatamente circondata da un grande mare, e non è vero che il prezzo del traghetto ti ammazza, basta far scegliere a loro il giorno più adatto, e a noi il tempo non manca (a volte un giorno in più può fare differenza), le spese del traghetto sostenute da noi: Livorno-Olbia – andata e ritorno – andata 5 Giugno – ritorno 1° Agosto, due persone, camper di sette metri, più auto Euro 357,68 con un buono sconto di 58,76 da poter utilizzare sulle linee Moby fino alla fine dell’anno. Anche se sarà difficile poter usare il buono sconto, non mi sembra una spesa folle.

Nei primi anni abbiamo visitato ampiamente la Sardegna al mare e nell’interno. Da tre ci siamo stabiliti in un campeggio che definiamo un paradiso, l’Ermosa, un grande prato alberato adiacente al mare, curato come il campo di Wimbledon, non siamo in molti, purtroppo per il proprietario, ma fortunatamente per noi, e la pace quindi regna sovrana. E situato a circa 2 km e mezzo dal paese Posada a sud di Olbia 40 km.

Un piccolo bel paese costruito intorno a una rocca con mura turrite ancora solide e molto bellino da visitare, ma non cercate qualcosa di diverso, perché a Posada tutto dorme, si vive nella continua sonnolenza, forse aspettando il ripetersi del miracolo di Mosè nel deserto. E naturalmente una mia impressione, forse perché cerco proprio questo.

Al mattino percorriamo questi 5/6 km in bici per il giornale, il caffè, il pane e quanto altro occorre, lungo la strada ciclabile troviamo campagna e contadini che vanno a coglierci nel proprio orto i pochi loro prodotti di stagione, troviamo anche mandrie di mucche o di pecore al pascolo con i simpaticissimi campanacci.

Ma il percorso serve soprattutto a noi, per mettere in movimento le nostre membra un po’ arrugginite, poi al mare a nuotare in un acqua smeraldo che ti permette di riconoscere il valore di una moneta a circa 2 metri di profondità per il resto della giornata, tutto quanto fa piacere.

Da considerare che abbiamo l auto e che nel giro di 10/30 minuti possiamo raggiungere centri balneari molto famosi e paesini, dove frequentemente si svolgono le folkloristiche feste paesane in costume e toglierci dalla sonnolenza di Posada. E una possibilità, ma spesso partiamo per andare chissà dove ma ci fermiamo abbastanza presto, una pizza, un gelato, una passeggiata e al campeggio.

Il proprietario di questo eden è Rino, un caro amico, sardo fin dalle radici, ma uomo di mondo, ha vissuto molto all’estero, soprattutto in Germania dove ha fatto un po’ di fortuna che ora potrebbe godersi, invece è sempre in agitazione, sbraita contro i dipendenti, perché devono correre, pulire, sistemare ecc. il tutto naturalmente va a beneficio del campeggio stesso. E senz’altro ben preparato, un laureato in tuttologia, piccolo Napoleone, con meno autorità ma altrettanto piglio. E comunque una persona molto disponibile che sa farsi voler bene, non è vero Rino?

Forse mi sono un po’ fatto trascinare dall’entusiasmo che a qualcuno sembrerà anche troppo, ma vi assicuro che volevo solo trasmettere le mie e sottolineo di nuovo mie esperienze, che mi renderanno felice se potranno essere utili a qualcuno. Condizioni essenziali: CAMPER e TEMPO.

Un caro saluto a tutti coloro che leggeranno.

Luciano Bacci

In camper nell’altra Sardegna

14 Giugno 2010
Isola di sogno, isola di moda, terra di vacanzieri: calciatori, manager, affaristi vari e soprattutto attricette e aspiranti veline ospiti di barche, ville, villette, villone rigorosamente con piscina, sempre in attesa di qualche fotografo che possa immortalarle su un qualsiasi rotocalco.

Fortunatamente non è questa la Sardegna, o almeno non solo. È invece una terra che offre molto, ma solo a chi sa vedere e cercare.

È vero, la grande attrazione è il mare la cui trasparenza e il colore smeraldo sono inconfondibili e non temono confronti , al punto che dopo averle provate, risulta assai difficile bagnarsi in un altre acque, ma la Sardegna sa offrire molte altre cose.

Anche se la cosa potrà sembrare un po’ interessata, confesso che per me senza il camper non si può assolutamente conoscere la Sardegna. (e i cosiddetti vip di cui sopra, non sanno quello che perdono).

Escluso pochissimi giorni di Agosto, quando c’è veramente ressa, risulta facile parcheggiare, il camper è ben tollerato, anzi ben visto.

Vi sono molti campeggi, soprattutto stagionali, e altrettante aree attrezzate e non, e molti agriturismo hanno previsto alcune piazzole per camper; infine delle bellissime calette deserte anche se….

Da noi nel pisano si dice che quando Cristoforo Colombo sbarcò per la prima volta in America, trovò un lucchese che vendeva le statuine; in Sardegna, quando credi di aver scoperto una caletta deserta al punto che per andarci hai dovuto patire le pene dell’inferno, rischiando di graffiare il camper con rovi e arbusti selvaggi, ebbene non appena sei in vista del mare, scopri che ci sono già due o tre camper di tedeschi che si stanno godendo il sole e il mare. Loro, sono i veri conoscitori della Sardegna, anche perché vengono quasi sempre nei mesi meno affollati.

Da anni insieme a Miranda e Renato, Anna e Gigi, Helga e Willy, quest’ultimi autentici tedeschi di Germania e cari amici, che di cognome fanno nientemeno che Shumacher  ci troviamo in Sardegna nei mesi di Giugno e Luglio quando cioè sulla spiaggia siamo in cinque.

Ci appoggiamo al camping Salamaghe di Budoni, dall’amico Gianni che ringrazio caramente per tutto quanto ci permette: non è un campeggio a cinque stelle, ma garantisco che offre tutto quanto serve per trascorrere una vacanza comoda e serena.

Vi domanderete a cosa serve il camper se si conduce una vita stanziale?

Non è proprio cosi (e poi vi spiegherò) ma, signori miei da oltre trent’anni vado in camper e credetemi ho girato tanto, proprio tanto, però adesso, con l’avanzare inesorabile di quella strana cosa che è l’età, purtroppo inversamente proporzionale al movimento, si prediligono soste decisamente più lunghe.

Ma non è penalizzante, anzi, ci permette di vivere una vita all’aria aperta, con amici che ti sei scelto e con i quali stai bene, spesso riuniti a raccontarci bischerate che finiscono sempre a tarallucci e vino.

Sembra quasi un titolo di come passare la pensione in modo attivo e sereno e mi riservo quindi di parlarne in altra occasione. Adesso l’argomento è: l’altra Sardegna.

Un giorno un po’ ventoso, consigliati da Gianni, ci siamo mossi direzione entro terra lago Omodeo distante circa 120 Km. E’ un lago artificiale che interrompe il fiume Tirso, piuttosto grande, infatti abbiamo impiegato più di un’ora per attraversarlo con un bel barcone, ma ne è valsa la pena in quanto abbiamo goduto di un paesaggio struggente. Nei dintorni esiste una bella chiesetta romanico-gotica che faceva parte di un paesino poi sommerso, ma la chiesa è stata smontata e rimontata nel paese di Zuri.

Questo lago è nei pressi di un grande parco naturalistico, Nugheddu Santa Vittoria, con un museo molto interessante, ma la cosa più suggestiva è l’atmosfera che si respira. In un paesaggio ricco di grandi piante, si vive insieme agli animali soprattutto conigli selvatici e cinghiali, sembra di vivere nel medioevo (mancano solo l’arco e le frecce) immersi in una rigida cultura sarda.

In mezzo a questo paradiso un sardo intraprendente che si chiama Gianni Pittalis ha costruito un gran bel ristorante Belvedere con intorno camerette singole costruite in legno e diverse piazzole per camper dove abbiamo passato la notte, dopo aver gustato una cena a base di cucina sarda compreso naturalmente l’insostituibile porceddu.

Il complesso offre un po’ di tutto: gite in barca, pesca, caccia, funghi a gogò, cavalcate nei boschi, insomma tutto quanto occorre per trascorrere giornate e nottate indimenticabili.

Al mattino il trenino ha preso la via del ritorno, piano piano per godere ancora un paesaggio, che non provo neanche a descrivere perché non ci riuscirei, lieti di poter raccontare ad altri le nostre emozioni.

E questa non è Sardegna con la S maiuscola?

Sardegna e Marocco in camper - Caravanbacci

Un inverno marocchino in camper

14 Gennaio 2012
L’inverno è freddo, ma se passato in Marocco lo è molto meno, anzi è caldo e molto bello. Ma perché sempre Marocco? Le ragioni sono molteplici ma la più importante è “Perché si può in camper”.

È l unico paese caldo, tranquillo, bello, facilmente raggiungibile sia via terra che via mare, ci sono città meravigliose che si raggiungono ormai con buone strade e autostrade, gli abitanti sono ospitali e generosi, e basta attraversare l’Atlante per godere di paesaggi struggenti. Una delle sensazioni più forti che ricordi, è stato dormire una notte nel deserto: ti senti vicino a Dio, senti il cielo tuo, le cui stelle sono così vicine che ti alzi sulle punte dei piedi per toccarle. Come potresti godere tutto questo senza il camper? Credetemi non è camper mania, né deformazione professionale, perché sono ormai molti anni che non mi occupo più dell’azienda, ma l amore è rimasto.

Sono ricordi ormai datati, anche se sempre presenti e spesso rinverditi. Adesso vado quasi sempre direttamente ad Agadir, che si raggiunge facilmente su autostrada e dove trascorro i tre mesi consentiti dalla legge marocchina, salvo qualche saltuaria uscita di pochi giorni con amici. È una città moderna che offre tutto, compreso ottime cliniche che alla mia età non sono disprezzabili, il campeggio si trova in centro e a pochi passi dal mare, vi trovo inoltre amici che conosco ormai da quindici anni, con i quali condivido molti interessi.

Alcuni di loro rimasti ormai soli e non volendo rinunciare ad Agadir prendono in affitto piccoli appartamenti, ma passano quasi tutta la giornata in campeggio e rimpiangono continuamente il loro camper. Ci sono poi Roberto e Silvia cari amici di Macerata che vedete nella foto. A lui cinque anni fa è preso un infarto e subito ha venduto il camper credendo ormai finite le sue possibilità di scorrazzare. Ma evidentemente non aveva fatto bene i suoi conti, perché appena rimessosi e dopo aver provato i mini appartamenti, ha ricomprato un camper, piccolo, perché all occorrenza può guidare anche la moglie.

Direte voi: “ma quello è pazzo”! No signori, è solo innamorato della vita.

Agadir